- Mamma, ma Gesù è morto in questa montagna?
- No, amore. Gesù è morto in Palestina. Non in Val di Fassa.
- Ma allora perché sulla cima della montagna c'è una croce?
- Beh...spesso gli alpinisti quando arrivano sulla vetta...piantano una croce.
- Perché?
- Perché? Mah...Perché si sentono più vicini a Dio? Perché si sentono Dio?
Interviene il Marito A.M. e B.C. (Bravo Cristiano):
- Forse per dire grazie a Dio.
- Per che cosa?
- Per essere arrivati vivi lassù. Per il cielo blu. Per la montagna.
Ho scoperto che la polemica anti-crocifisso si è estesa dalle aule scolastiche alle vette delle montagne.
Le Dolomiti sono patrimonio dell'Umanità, non della Cristianità, pertanto qualcuno si sente offeso dal crocifisso piantato su ogni cima.
Meno male che non si sentono offesi anche dai tetti aguzzi dei campanili, dei tetti scoscesi, dalle cime appuntite dei pini che si protendono prepotentemente verso l'alto, verso l'infinito.
Polemiche a parte, pochi luoghi sono più alti e spirituali di una cima alpina,
di un bosco ammantato di neve, del bagliore accecante del sole che brilla sulla distesa bianca.
Se hai la fortuna di sottrarti alla caciara multicolore degli impianti, delle piste
e delle baite dove si suona musica da discoteca, in montagna puoi ascoltare il più sublime dei silenzi,
respirare l'odore penetrante degli abeti, godere del blu vibrante di un cielo incontaminato.
Io non ho alcun Dio a cui dire grazie, ma davanti alle Dolomiti non puoi non dire grazie,
non puoi non rimanere senza fiato, non puoi non commuoverti davanti a tanta bellezza, tanta perfezione.
E, incontrandosi nei sentieri di montagna, le persone si salutano gentilmente.
Anche le stesse persone che probabilmente nell'ascensore di un parcheggio cittadino si ignorerebbero.
Perché a contatto con la natura si diventa più umili, meno arroganti, forse anche più felici.
Io ero felice davanti a questo spettacolo:
Emozionata e felice.
Respiravo a pieni polmoni e godevo della pulizia, dell'armonia, persino dell'acqua deliziosa che sgorgava dal rubinetto.
E dopo una settimana ho impacchettato nei ricordi l'aria pura e la bellezza
e siamo tornati nella pianura violentata e soffocata dallo smog e dalla stupidità dell'uomo.
Nella terra dei centri commerciali, delle fabbriche dismesse e delle discariche.
Nella provincia dove hanno spacciato per progresso e modernità l'orrido inceneritore portatore di morte e di soldi sporchissimi.
Nella pattumiera d'Italia, l'ex Leonessa che ha saputo ridurre persino le colline del Garda
in un cementificio.
Ci aspetta una nuova stagione di sfide, di manifestazioni, di casino.
Io sono pronta.
E c'è un'immagine che per me vale più di cento croci e di mille crociate.
Perché è la più grande fonte di energia e di ispirazione della mia vita.
Un'immagine di questa vacanza che porterò nel mio cuore per sempre.
Questa: